Progetto S.O.S: lo sport che vogliamo

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Lo sport che vogliamo: più inclusione, meno stereotipi

Quando abbiamo iniziato il progetto S.O.S. – Sport, Opportunità, Società, avevamo un obiettivo preciso: abbattere le barriere, visibili e invisibili, che impediscono a bambine, bambini, ragazze e ragazzi di vivere lo sport in modo sereno, libero e inclusivo. Oggi, a conclusione di questo percorso, possiamo dire di aver mosso i primi passi importanti e che l’ascolto, da cui siamo partite, è diventato l’elemento centrale per dare voce e cambiare visione.

 

Abbiamo compreso quanto, come adulti, siamo responsabili di creare aspettative e proiezioni legate alla cultura della performance. Una cultura che fa coincidere il successo con la vittoria, l’impegno con la competizione, la motivazione con l’affermazione personale. 

 

Ma è davvero questo che spinge i giovani a fare sport? Lo hanno detto e mostrato.

Sin dai primi incontri ci siamo rese conto che la spinta era differente, che il legame con la squadra seguiva altre logiche, che il risultato di una competizione attivava sentimenti differenti.

È così abbiamo chiesto direttamente alle ragazze e ai ragazzi: Qual è la tua vittoria? 

Le loro risposte hanno attivato nuove immagini.

Vincere è divertirsi. 

È fidarsi. 

È conoscere il proprio corpo. 

È concentrarsi su qualcosa che fa stare bene. È sentirsi parte di un gruppo.

È mettersi alla prova, ma senza pressioni. Vincere è STARE BENE.

 

Ed è da questa verità semplice che è nata la campagna di comunicazione, realizzata insieme a tre società sportive del territorio – Lebowski, The Dreamers Academy e Rugby Scandicci – attraverso le voci, i volti e i pensieri di giovani atleti e allenatrici e allenatori. Un racconto collettivo che invita gli adulti a mettersi in ascolto e ripensare il ruolo dello sport come spazio educativo e non giudicante.

Lo sport non è (ancora) per tuttə

Il diritto allo sport non è scontato. Ancora oggi troppe barriere – economiche, culturali, strutturali – limitano l’accesso all’attività sportiva: i costi, la mancanza di spazi sicuri e accessibili, gli stereotipi di genere, i pregiudizi verso la disabilità o le origini sociali. È su queste fratture che abbiamo voluto agire.

Il progetto S.O.S., promosso da Associazione Co-Cò in partnership con Ed-Work e finanziato da ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento, si è sviluppato lungo tre assi principali:

 

  • Empowerment, per stimolare riflessioni su sicurezza, stereotipi, discriminazioni, spirito di squadra e sviluppo personale.
  • Campaigning, con una campagna ideata da giovani tra i 14 e i 18 anni per promuovere il diritto allo sport e una “corsa ai diritti” che ha coinvolto tutta la comunità.
  • Advocacy, con la costruzione di una rete, la partecipazione a tavoli istituzionali e la stesura di una Road Map con proposte concrete per decisori politici e stakeholder.

 

634 PERSONE un solo MESSAGGIO. Lo sport ha il potere di cambiare le cose.

Nel corso di questi mesi abbiamo incontrato 634 persone: bambinə, ragazzə, allenatorə. Con loro abbiamo costruito momenti di ascolto e condivisione, attività formative, percorsi di crescita. Abbiamo lavorato in rete, con la collaborazione di Mira!, per dare forma e voce alle nostre riflessioni attraverso una campagna.

Il lavoro multidisciplinare, lo studio e l’analisi della documentazione ad oggi esistente, il contatto diretto con gli attori del territorio che si occupano a vario titolo di attività sportive, ci hanno portato alla realizzazione di strumenti pratici importanti.

Il Toolkit di S.O.S., pensato per atleti/e/ə, famiglie, allenatrici/ori/ə e organizzazioni sportive, per affrontare con consapevolezza i temi legati all’inclusione nello sport:

👉 Scarica il Toolkit

La Road Map, rivolta a chi opera nel mondo dello sport e desidera contribuire a una trasformazione concreta:

👉 Consulta e scarica la Road Map

👉 Il manifesto dei diritti

👉 Lulù e lo sport è un diritto per tutti i bambini

👉 Il codice linguistico

 

Per saperne di più e per sviluppare nuove iniziative sul tuo territorio o nella tua società sportiva vai su https://www.spaziocostanza.it/s-o-s/ 

E adesso?

Adesso tocca a noi tutti e soprattutto a noi adulti.  Come genitori, come allenatori e allenatrici, come rappresentanti politici e istituzionali dobbiamo metterci in ascolto, riconoscere i bisogni e i desideri delle nuove generazioni, smettere di parlare al posto loro.  Lo sport può davvero essere uno spazio di libertà, relazione e crescita. Per esserlo, ha bisogno di essere ripensato, INSIEME.

Grazie a chi ha partecipato, sostenuto, condiviso.

Grazie ad ActionAid e Fondazione Realizza il Cambiamento per aver creduto in noi e per averci supportato finanziariamente e a livello tecnico per il successo di questa iniziativa.

Grazie al nostro alleato e partner speciale Ed-work per la proattività e pronta voglia di mettersi in gioco.

Grazie al team per cogliere come opportunità ogni cambiamento.

Il progetto S.O.S. si conclude, ma la sfida continua.

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Il progetto The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto The CARE coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità. Scopri di più sul progetto > thecare.actionaid.it

Per maggiori informazioni sull’intero progetto The CARE – Ufficio Stampa ActionAid: ufficiostampaactionaid@actionaid.org

Il contenuto di questa comunicazione rappresenta l’opinione degli autori che ne sono esclusivamente responsabili. Né L’Unione europea né l’EACEA possono ritenersi responsabili per le informazioni che contiene né per l’uso che ne venga fatto. Analogamente non possono ritenersi responsabili ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento.
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